martedì, aprile 17, 2007

 

Come nasce una mostra

Per quelli che guardando il mio lavoro pensando a quanto sia complicato, chiuso e oneroso l'ambiente degli artisti e delle mostre, per tutti loro racconterò com'è nata la mostra al Caffè Letterario, da cui sono scaturiti numerosi e proficui contatti.
Un giorno un amico, fotografo, mi chiama per vederci a pranzo, io vado e conosco due ragazze: una di loro mi dice che ha un blog (goloso) e subito a chiederle i miei primi consigli di web-marketing.
Tempo dopo, lei mi consiglia di iscrivermi in un sito community sul lavoro (neurona), lo faccio, conosco due o tre persone, tra cui un tale Fabrizio Olati, che fa l'exhibition manager e subito a chiedergli consigli riguardo una location dove installare le mie Nuove Famiglie a Roma.
Proprio lui mi ha indicato, tra le altre, la possibilità di allestire al Caffè.
Quando la community funziona!
Grazie Fabrizio e Sigrid!

sabato, aprile 14, 2007

 

Ho bisogno di famiglia


È il titolo dell'articolo ospitato nell'ultimo numero di Flair, il magazine femminile di Mondadori: testo di Silvia Ugolotti e foto di Daniele Federico.
Ebbene, dopo quasi nove mesi, tre mostre e sempre nuove proposte e prospettive ho la soddisfazione di vedere sei dei miei sudati scatti fotografici su un bel mensile come Flair.
Nonostante il clamore su Pacs, DiCo e latitanza di leggi a favore di una situazione di fatto stia scemando, c'è chi ancora dedica spazio a questo argomento di cambiamento sociale:

"Le cifre parlano chiaro: un quarto delle famiglie è formato da un solo individuo, un quarto da coppie e il resto da genitori con un solo figlio. Altro dato: in un decennio, dal 1991 al 2001, i single sono aumentati di due milioni e mezzo. Risultato? I giovani spariscono e le famiglie invecchiano"

ROBERTO VOLPI, ricercatore statistico e consulente del Ministero del Welfare - Flair, maggio 2007

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mercoledì, aprile 11, 2007

 

Testo critico

Conosco Daniele Federico dagli anni universitari e ho avuto il piacere di collaborare con lui alla stesura della sua testi “Al tre scatto. Il ritratto collaborativo”: un’analisi originale e interessante sul ritratto fotografico e le sue implicazioni contemporanee.
Il suo nuovo progetto su cui sta lavorando, dedicato alle nuove famiglie in Italia, è cominciato nel luglio 2005 ed è stato condotto da Federico dimostrando grande scientificità giornalistica, una dote preziosa nella realizzazione di reportage sociali di ampio respiro come questo.

Nato ancora prima della recente polemica sulle famiglie di fatto, questo progetto indaga l’esistenza reale e concreta, anche se fluttuante da un punto di vista istituzionale, della creazione di famiglie intese come ”nuclei forti d’affetto” e declinata nelle sue diverse, varie e possibili forme.
Chiunque vive con qualcuno, sostiene Federico, costruisce affetto e famiglia. Coppie gay, famiglie di immigrati, famiglie miste o ricomposte, nuclei unipersonali, gruppi tradizionali… la morfologia familiare italiana è vasta. Realizzare questa indagine fotografica significa per l’autore indagare la società italiana e restituirne uno spaccato sociale unico e fresco nella sua immediatezza.

Un progetto di questo tipo non potrebbe essere condotto se non con una profonda onestà della visione, come Daniele Federico, nel corso dei suoi anni di studio e di lavoro intorno ai temi della fotografia e del ritratto, ha acquisito. I suoi ritratti sono intensi, veri, partecipati. I soggetti sono ripresi nel loro ambiente e i “segni” di un’appartenenza si possono rintracciare non solo tra i componenti delle coppie o delle famiglie (nel gioco intenso e pudico di sguardi, nelle braccia che si allacciano in casti abbracci, ecc.) ma anche attraverso gli oggetti, gli indumenti e, si indovina, i gesti che costruiscono il cuore di ogni nuova famiglia.
La capacità di Federico di riuscire a “sentire” profondamente le esistenze e le vite dei soggetti che fotografa, è chiara in ogni suo scatto. Nel suo bianco e nero mai aggressivo, riesce a cogliere l’essenza dei personaggi che fotografa e con cui, è evidente, riesce a interagire in modo caldo e comunicativo usando la sua macchina fotografica come una chiave per entrare nelle case che non sono sue ma che per un momento, lo diventano.



Alessandra Mauro
Direttore Editoriale di Contrasto
Direttore Artistico di Forma – Centro Internazionale di Fotografia, Milano
Docente di Storia della Fotografia all’Istituto Universitario Suor Orsola Benicasa, Napoli

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