martedì, agosto 08, 2006

 

La vita pubblica ci disperde



Il cambiamento delle forme familiari è una manifestazione della tendenza, nelle società occidentali, all'individualismo. La vita pubblica è il "grande intruso" che ci porta via dalla nostra famiglia.
In passato, prima dello sviluppo delle vie di comunicazione e dei mezzi di trasporto, si viveva per lo più nella famiglia d'origine: fin da piccoli si lavorava nell'attività del padre oppure si veniva istruiti per un percorso professionale prederteminato. Dopodichè si costituiva una nuova famiglia, ma entro canali già ben delineati, e comunque la vita extrafamiliare era limitata solo dal tempo di lavoro.
Oggi le forme di autodeterminazione ci danno la possibiltà di conoscere , sempre prima nel ciclo di vita individuale, realtà differenti. Se i genitori lavorano, e i nonni vivono lontano, i figli, già da piccolissimi sono cresciuti in una realtà extrafamiliare, poi crescono, studiano ,fanno sport, studiano musica, magari cominciano a viaggiare. Ecco che al momento di confrontarsi con la vita adulta, hanno svilupatto una tale libertà dai vincoli locali e familiari, che continueranno ad conservarla. A meno di sofferenze e costrizioni varie.
Una società individualista, ma comunque sociale e densa di rapporti umani, non necessariamente è una società devalorizzata. Semplicemente è diversa e stiamo certi che un valore come la libertà d'espressione e di autodeterminazione sarà più che difeso in questo tipo di comunità globale.

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