giovedì, ottobre 05, 2006

 

Comunicato stampa_Salsomaggiore Terme

02 ottobre 2006

COMUNICATO STAMPA

Anteprima della mostra fotografica
Le Nuove Famiglie
Una serie di ritratti rappresentanti il mutamento del concetto di famiglia



20 - 22 Ottobre 2006
atrio Europa e atrio bar - Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme, Viale Romagnosi, 7 - la mostra Le Nuove Famiglie sarà aperta ai partecipanti del convegno Il Cambiamento Sociale come Sfida per i Terapeuti Sistemici.
Tel. 0524 571664, Fax 0524 579047 - info@salsocongressi.it


Il convegno nazionale del Centro bolognese terapia della famiglia, sul tema: “Il Cambiamento Sociale come Sfida per i Terapeuti Sistemici. Seminario residenziale allievi ed ex-allievi”, accoglie la prima mostra del progetto fotografico di Daniele Federico dal titolo: Le Nuove Famiglie. Una serie di ritratti rappresentanti il mutamento del concetto di famiglia.

Se è vero che la famiglia è in crisi, non è altrettanto vero che stia sparendo. Anzi cresce il bisogno di essa e la richiesta di punti fermi dai soggetti della scena sociale sempre più globalizzata. È a questa richiesta che il progetto di Daniele Federico tenta di dare una risposta, con il linguaggio delle immagini. I ritratti hanno lo scopo di offrire la fondamentale componente visuale a un concetto di famiglia sempre più allargato, sempre più criticato, sempre meno definito, ma non per questo meno sentito.

Daniele Federico, 27 anni, abruzzese
è fotografo ritrattista e laureando in Scienze della Comunicazione. Fin da bambino disegnava, a 22 anni ha cominciato a nutrire la sua “esigenza” di immagini con la fotografia, lavorando per D-Image, agenzia di fotografia pubblicitaria; MAMMANANNAPAPPACACCA, la factory di Giuseppe Onorati; l’Associazione Centenario CGIL; Vodafone Italia; La Sapienza; il Comune di Roma e molti altri. Ha già mostrato i suoi lavori a Roma, Milano, Rimini, Chieti. È tra gli autori di RITRATTI. 100 anni di storia di Italia attraverso i volti, le storie, le testimonianze, i ricordi dei lavoratori, libro fotografico edito da Feltrinelli.

“Negli ultimi due mesi ho fotografato coppie di fatto, famiglie ricomposte, coppie miste, coppie gay, famiglie unipersonali, famiglie nucleari e molte altre forme di convivenza sfuggenti alle più rigide classificazioni. Ciò che ho potuto constatare è che l’elenco potrebbe allungarsi ulteriormente, ma che su tutto resta la voglia di vivere lontano da ogni condizionamento.”

L’intento del progetto è di offrire un valido strumento d’indagine, fornire degli spunti proficui al dibattito in atto e contribuire allo svecchiamento di un sistema legislativo quanto mai scollato dalla realtà sociale. Le fotografie, inoltre, restano a testimonianza di un momento cruciale del cambiamento sociale in Italia.

Il Convegno sul cambiamento sociale è nato dall’esigenza, sentita in diversi ambiti professionali tra cui quello psicologico, di interrogarsi sui mutamenti degli assetti familiari e delle premesse di chi interviene sulle famiglie e progetto interventi che le riguardano. I lavori si concluderanno con una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di ricercatori, politici, psicoterapeuti e amministratori pubblici sul tema delle politiche per le famiglie che cambiano. In questo senso è parso un contesto particolarmente proficuo per la presentazione della mostra fotografica.


Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Daniele Federico, via Pio Foà, 55 – 00152 – RM, mob. 349 55 18 771, email: daniele.federico@gmail.com,
Sito ufficiale del progetto Le Nuove Famiglie: http://lenuovefamiglie.blogspot.com
Oppure rivolgersi a:
Maurizio Marzari, Centro bolognese terapia della famiglia, 051/263038.

Comments:
penso che la famiglia non
è una semplice forma associativa.descriverla così mi sembra
estremamente riduttivo. mi vengono in mente le associazioni culturale e
bocciofile, il che è diverso.
per questo il comunicato mi sembra
riduttivo

la mia famiglia cambia già ogni giorno poichè ogni giorno
c'è qualcosa di bello e nuovo da affrontare insieme, quindi non capisco
questa frenesia del cambiamento radicale delle cose. sembra quasi che
io devo cambiare i rapporti con la mia famiglia perchè qualcun altro me
lo impone.
e poi quali sono queste alternative?
per questo il
comunicato mi sembra forzato.

nel comunicato si parla di coppie, di
possibilità di stare insieme tra esseri umani ma non si parla di Amore.
e non si parla neanche delle famiglie allargate di tipo cattolico, le
case-famiglia, le comunità, le famiglie dei cosiddetti focolari.
per
questi motivi il comunicato mi sembra incompleto e ancora di più
riduttivo, se intende fare un'analisi fatta bene.

c'è una mia amica
che ha affrontato la tesi di laurea prprio sul concetto di famiglia e
non mi pare che esso sia così riduttivo!!provate a leggere meglio!

si
parla spesso di sesso, gusti sessuali, ma questo cosa c'entra con la
natura stessa della famiglia?quale legame ha?perchè vi si fa
riferimento?sono due cose diverse!

io ho una impressione: così si
vuole sfruttare la confusione degli altri.
e si vuole limitare la
libertà degli uomini.
voi dite che la libertà è una cosa ma non pensate
al domani, alla società che si andrà a formare.chiudete quella dannata
tv e cercate di capire se quello che state facendo è giusto, se ha una
prospettiva nel futuro o se state giocando perchè pensate che la vita è
un gioco.

così facendo si vuole legalizzare la sterilità umana.
e si
vuole ridurre l'importanza dell'atto sessuale come procreativo. in
questo modo si torna al meccanismo che è alla base degli istinti del
mondo animale.si torna un'altra volta indietro...no, vi prego!eravamo
bestie, siamo diventati uomini e adesso cerchiamo di essere finalmente
persone!

Voi pensate di volere la libertà ma chiedetivi se questa
libertà è per voi o per gli altri!

Carlo
 
...o sei un santo o uno squilibrato...immagino che sei più vicino alla seconda categoria! ma dove vivi sfighello, guardati intorno, la tua visione buonista della famiglia va bene per chi vive nella casa di ken e Barby, la famiglia non è fatta solo d'amore, ma anche di padri che picchiano le moglie e i figli, di madri alcolizzate e di figli tossici,di nonni malati che nessuno si caga, di neonati buttati nel sacco della spazzatura.Di famiglie che per paura vivono nel silenzio, chiaro ci sono anche quelle felici ma sono poche...ci sono realtà che vanno considerate più di altre,è troppo facile parlare di amore e buoni sentimenti, parliamo di coloro che leggendo quello che hai scritto ti manderebbero volentieri a cagare!!! ne fanno parte quelle persone che non hanno avuto una famiglia facile da gestire,penso che anche il neonato abbandonato a suo modo ti direbbe : svegliati caro! io a 1 giorno di vita devo già farmi il culo! tu con tutta probabilità sarai una di quelle persone che fino ai trentanni è stato mantenuto da mamma e papà, una di quelle persone la cui massima aspirazione è quella di leggere i fumetti porno nella sua cameretta, o ancora peggio uno con delle ossessioni!una di quelle persone che sicuramente non è mai stato onesto fino in fondo.

Stefania.
 
Credo che tu abbia ragione è difficile definire la famiglia, essa è un insieme di relazioni funzionali allo stare bene insieme, a volersi bene, ad amarsi...ma mentre con fredda razionalità riesco a identificare l'oggetto famiglia mai riuscirò a nozionarti l'amore...non dobbiamo rendere le cose semplici difficili, non dobbiamo cercare di studiare tutto...possiamo anche semplicemente viverle le cose, fanne parte e prenderne consapevolezza vivendole.
Pensi sia più cinico il comportamento di chi dedica una tesi di laurea alla famiglia o di chi partendo da una fredda definizione ne aggiunge sentimenti carpiti nel vivere?...
 
Rispondo prima a Stefania:
io spero che tu capisca anche da sola che
il tuo atteggiamento ti porta ad un vicolo cieco. Non si può pensare di
distruggere le cose negative in un giorno di tempo ma neanche con il
tuo modo di pensare.
Pensaci e prendi esperienza diretta delle cose:
spegni la televisione e prendi contatto con le esperienze che ti
capitano direttamente e fatti un'idea più approfondita del mondo perchè
rischi di portare molte persone alla più totale passività. Quello che
tu definisci realismo io lo chiamo paura e passività. Non di questo si
ha bisogno.
Mi chiedi cosa faccio nella mia stanzetta: sono un
professore di disegno, nella mia stanzetta preferisco dipingere e dare
un contributo di speranza alle persone.

Per l'Anonimo:grazie per la
tua domanda però è molto triste pensare quale delle due cose è il male
peggiore, io preferisco pensare quale atteggiamento sia meglio, non ti
pare?!perchè dobbiamo sempre pensare nel modo più negativo quando
possiamo fare cose decisamente migliori, propositive?

carlo
 
Da creatore di questo mio blog e progetto, sento di dover dire qualcosa in risposta alle ultime polemiche.
Prima di tutto dico a Stefania che sono stato sul punto di censurare il suo commento e che non ne accetterò altri di quel tono...
Per quanto riguarda Carlo scrivo che al di là di discorsi sull'amore e il pensiero positivo, su cui tutti siamo genericamente daccordo, la questione fondamentale mi pare un'altra: nuove forme di convivenza si stanno affermando, sei daccordo con questa affermazione? O meglio, su questo dato di fatto?
Seconda considerazione: io credo che costituisca principalmente una novità e un allargamento delle possibilità di scelta per ciascuno di noi, perchè nessuno, ripeto nessuno, ti obbligherà in maniera più o meno esplicita ad abbandonare la tua idea di famiglia, diciamo così, "tradizionale".
Cosa pensi di queste mie considerazioni?
Un saluto a tutti voi che dedicate il vostro tempo a leggermi.
 
perdonate la lunghezza della risposta..

in questo caso non trovo giusto utilizzare il termine "polemiche"
perchè, a parte qualche piccolo eccesso, mi sembra che si stia
discutendo in modo civile su argomenti interessanti,

..quali
sarebbero queste nuove forme di convivenza? e il termine convivenza
cosa c'entra con quello di famiglia?
un consiglio: non sarebbe il caso
secondo voi di cercare un nuovo termine appropriato a queste
"convivenze"? così non si fa più confusione e ci si comincia a capire?

a me pare che fino al 1400 ci siano state molte più forme di
convivenza: si pensi alle miriadi di ordinamenti religiosi maschili e
femminili sviluppatisi fin dal medioevo, se ne conterebbero almeno 60!
ognuno con diversi e complessi modi di convivere socialmente nello
stesso luogo, sotto lo stesso tetto e per le medesime finalità(la più
grande famiglia della storia? il monastero di Cluny III in francia!XI
sec.d.C.)
poi ci sono le persone che decidevano di convivere con la
natura e con dio e si ritiravano nei deserti, nelle foreste, al dilà di
tutto.
poi c'erano le botteghe con bambini di 5 anni affidati al
maestro che li "educava" alla vita come un padre o un fratello,
prendendoli sotto di sè..
poi c'erano le convivenze forzate dove dei
vecchi signori sposavano ragazzine dodicenni per soldi o per sfizio,
poi c'erano le corti dove ci si sposava tra di loro per evitare di
perdere le ricchezze acquisite con gli anni,
poi c'erano una serie di
forme di convivenza basate sul fatto di fare lo stesso mestiere
itinerante, circhi, gruppi di teatranti, maestranze di architetti,
muratori,
poi c'erano le congregazioni, poi i gruppi di soldati
mercenari che vivevano insieme, poi i fuorilegge, poi le famiglie che
si ritrovavano a viaggiare per anni verso i luoghi di pellegrinaggio
per tutta l'europa, poi i penitenti che si ritrovavano a mangiare e
dormire uno accanto all'altro a causa del freddo e della fame...

insomma, io credo che c'erano molte più forme di convivenza un tempo,
ora ne vedo molte di meno.però da qui a dire che uno è cresciuto in una
famiglia ce ne passa.

quello che può dare il rapporto tra un uomo e
una donna è infinitamente di più di qualsiasi altra mescolanza, per sua
stessa natura. non ci vuole molto a capirlo.
se si vuole pensare il
contrario a me va bene purchè mi si convinca!

non è che se due stanno
insieme per forza di cose sviluppano una famiglia.una famiglia non è nè
fatta solo da una persona o da un'altra ma dalla loro interazione e
relazione che produce qualcosa di invisibile..alla quale si può dare
veramente il nome di...famiglia.

certo, questa è una cosa più
difficile da fotografare!

un saluto a tutti

Carlo
 
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