mercoledì, aprile 11, 2007

 

Testo critico

Conosco Daniele Federico dagli anni universitari e ho avuto il piacere di collaborare con lui alla stesura della sua testi “Al tre scatto. Il ritratto collaborativo”: un’analisi originale e interessante sul ritratto fotografico e le sue implicazioni contemporanee.
Il suo nuovo progetto su cui sta lavorando, dedicato alle nuove famiglie in Italia, è cominciato nel luglio 2005 ed è stato condotto da Federico dimostrando grande scientificità giornalistica, una dote preziosa nella realizzazione di reportage sociali di ampio respiro come questo.

Nato ancora prima della recente polemica sulle famiglie di fatto, questo progetto indaga l’esistenza reale e concreta, anche se fluttuante da un punto di vista istituzionale, della creazione di famiglie intese come ”nuclei forti d’affetto” e declinata nelle sue diverse, varie e possibili forme.
Chiunque vive con qualcuno, sostiene Federico, costruisce affetto e famiglia. Coppie gay, famiglie di immigrati, famiglie miste o ricomposte, nuclei unipersonali, gruppi tradizionali… la morfologia familiare italiana è vasta. Realizzare questa indagine fotografica significa per l’autore indagare la società italiana e restituirne uno spaccato sociale unico e fresco nella sua immediatezza.

Un progetto di questo tipo non potrebbe essere condotto se non con una profonda onestà della visione, come Daniele Federico, nel corso dei suoi anni di studio e di lavoro intorno ai temi della fotografia e del ritratto, ha acquisito. I suoi ritratti sono intensi, veri, partecipati. I soggetti sono ripresi nel loro ambiente e i “segni” di un’appartenenza si possono rintracciare non solo tra i componenti delle coppie o delle famiglie (nel gioco intenso e pudico di sguardi, nelle braccia che si allacciano in casti abbracci, ecc.) ma anche attraverso gli oggetti, gli indumenti e, si indovina, i gesti che costruiscono il cuore di ogni nuova famiglia.
La capacità di Federico di riuscire a “sentire” profondamente le esistenze e le vite dei soggetti che fotografa, è chiara in ogni suo scatto. Nel suo bianco e nero mai aggressivo, riesce a cogliere l’essenza dei personaggi che fotografa e con cui, è evidente, riesce a interagire in modo caldo e comunicativo usando la sua macchina fotografica come una chiave per entrare nelle case che non sono sue ma che per un momento, lo diventano.



Alessandra Mauro
Direttore Editoriale di Contrasto
Direttore Artistico di Forma – Centro Internazionale di Fotografia, Milano
Docente di Storia della Fotografia all’Istituto Universitario Suor Orsola Benicasa, Napoli

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